Laureato In Scienze naturali con lode, Dottore di Ricerca in Biologia Evoluzionistica, è professore di Zoologia all’Università di Napoli Federico II.
Svolge ricerche sull’osso, a livello anatomico e strutturale, utilizzando diversi tipi di tecniche microscopiche.
Tra gli obiettivi dei suoi studi vi sono: determinazione dell’età e dei tassi di crescita dell’individuo attraverso l’analisi di sezioni ossee o di denti (scheletrocronologia); identificazione delle alterazioni intra-vitam (patologie ossee) e post-mortem (diagenesi ossea) osservate in resti scheletrici umani e non umani provenienti da siti archeologici.
Un’ ulteriore linea di ricerca riguarda lo studio della biodiversità e della biologia di conservazione di Anfibi e Rettili in Italia.
E’ autore di 130 pubblicazioni in esteso, di cui oltre la metà su riviste internazionali con impact factor. E’ Associate Editor della rivista scientifica Acta Herpetologica. Ha svolto e svolge attività di “reviewer” per diverse riviste internazionali tra cui PlosOne, International Journal of Osteoarcheology, The Anatomical Record. Ha fatto parte o è stato Responsabile Scientifico di numerosi progetti di ricerca tra cui “The conservation status of threatened Amphibian and Reptile species of Italian fauna” (2000) finanziato dal Ministero dell’Ambiente” e “Guida Naturalistica di Campo ai Cetacei nelle acque del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni” (2015) finanziato dal Parco medesimo.
ARGOMENTI DELLE LEZIONI
Identificazione di resti scheletrici umani da quelli animali in ambito forense: un approccio morfologico e molecolare
La diagnosi di specie rappresenta la prima tappa fondamentale nelle indagini forensi, non priva di difficoltà soprattutto nel caso di resti scheletrici frammentari e/o in cattivo stato di conservazione. In questa lezione, sono dapprima illustrate, a livello macroscopico e microscopico, le principali caratteristiche dell’osso e dei denti in diversi taxa di mammiferi (con particolare riferimento all’uomo); quindi sono esaminate le tecniche di studio che consentono di discriminare i resti di origine umana da quelli di origine non umana. Infine, sono affrontate le tecniche biomolecolari e relativi aspetti di criticità per la diagnosi di specie, mediante l’estrazione di DNA residuo dal tessuto osseo o dentario e l’amplificazione di specifici marcatori genetici
L’analisi del pelo in ambito forense: un approccio morfologico e molecolare
In questa lezione, dopo aver illustrato la struttura ed il ciclo biologico del pelo, è approfondita la struttura dei diversi tipi di pelo dell’uomo e fatta un’analisi comparativa del pelo dei Mammiferi più comuni. Quindi sono affrontate le tecniche biomolecolari per la diagnosi di specie, basate sull’estrazione di DNA residuo dal pelo e l’amplificazione di specifici marcatori genetici.
Università degli Studi di Napoli Federico II
Dipartimento di Biologia
Corso di perfezionamento in Diagnostica e Genetica Forense
Complesso Universitario di Monte Sant'Angelo
Edificio 7 - Via Cintia 26 80126 Napoli
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